Secondo questo tipo di psicoterapia, ogni individuo possiede delle risorse contenute nell’inconscio che, secondo Erickson, corrisponde ad un magazzino che racchiude le doti e le esperienze positive del soggetto.
I momenti di disagio psicologico nascono dall’impossibilità dell’individuo di accedere a questo magazzino e quindi alle sue stesse risorse, presenti ma inaccessibili.
Le persone vivono sofferenze non per mancanza di risorse, ma perché, per qualche ragione, non riescono ad usufruirne o non riescono ad utilizzarle in modo corretto.
Non è la qualità di doti a determinare l’equilibrio, ma il modo in cui le si utilizza.
Nella psicoterapia ipnotica il terapeuta aiuta il soggetto a trovare in se stesso le risorse utili a fronteggiare le sue difficoltà e a realizzare le sue aspettative.
Il linguaggio del terapeuta è un linguaggio metaforico che utilizza per comunicare con l’emisfero destro del paziente, parte del cervello dedita alla fantasia, alla creatività e alle emozioni, nel quale risiedono le sue capacità e potenzialità e quindi l’inconscio.
La tecnica usata è quella della trance ipnotica, tecnica che conduce il soggetto in uno stato modificato di coscienza, stato simile al dormiveglia, nel quale il soggetto entra in contatto e viene guidato dal suo inconscio.
L’inconscio del paziente conosce il sentiero per giungere alla meta.
E sarà così il paziente a guidare il terapeuta verso la soluzione del problema.